Si è tenuto un incontro-confronto, lunedì 29 febbraio 2016, presso la sede dell’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Basilicata, a Potenza, con una rappresentanza di Assistenti Sociali che lavorano nei Comuni della Regione, necessario alla luce delle molteplici segnalazioni pervenute al Consiglio Regionale dell’Ordine, in merito alle criticità e alle problematiche che coinvolgono la professione dell’Assistente Sociale.

“Pur consapevole che il momento politico che viviamo impone un approccio “realistico” ai temi del Welfare, l’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Basilicata, ritiene sia un dovere di tutti effettuare uno sforzo di programmazione/coordinamento più intenso al fine di dare agli Ambiti territoriali nuove linee di indirizzo e aree di priorità, nel rispetto di tutti i cittadini portatori di bisogni sociosanitari e dei colleghi Assistenti Sociali che per anni e con professionalità svolgono il loro lavoro in uno stato di costante precarietà”.

Negli Ambiti Territoriali i livelli di precarietà hanno superato ogni limite, si rileva infatti, uno stato di incertezza e precarietà dei colleghi, tale da influire negativamente sulle prestazioni sociali; gli Enti Locali non pongono la giusta attenzione al Servizio Sociale Professionale che, attraverso figure professionali adeguate e stabilizzate, possa garantire livelli essenziali di assistenza al cittadino, attuare la presa in carico e dare continuità a piani di intervento nei confronti dell’utenza fragile, con diminuzione del disagio e significativo contenimento della spesa pubblica.

Non è accettabile che un livello essenziale di assistenza, riconosciuto per legge, venga svolto in molte realtà locali con incarichi precari, contratti non stabili (co.co.co., contratti a progetto, rapporto libero professionale con partita IVA), di poche ore settimanali, retribuiti in maniera poco dignitosa, che non garantiscono né la continuità assistenziale, né una qualità minima di intervento.

Nella nostra Regione continuano ad essere pochissimi gli Ambiti Territoriali che hanno personale Assistente Sociale contrattualizzato a tempo indeterminato e/o determinato.

Diventa urgente, quindi, di concerto con l’ANCI di Basilicata, fornire chiare e precise linee d’indirizzo che obblighino gli Enti Locali a dotarsi di un Servizio Sociale Professionale.

Sempre di più si registrano forti anomalie nella esternalizzazione del Servizio Sociale Professionale, per lo più in carico a cooperative sociali e, in alcuni casi, ad associazioni, equiparando questa specifica prestazione, altamente professionale, ad una attività volontaristicaquindi soggetta a rimborso e non a vero e proprio riconoscimento economico e contrattuale.

Anche in questo caso, per dare piena attuazione a quanto dettato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 30 marzo 2001” Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona previsti dall’art. 5, della legge 8 novembre 2000 ,n. 328”, occorre che i Comuni non procedano all’affidamento esterno del Servizio Sociale Professionale con il metodo del massimo ribasso.

Inoltre, appare necessario e fondamentale rafforzare il concetto che, negli Uffici di Piano, è quanto mai necessaria e fondamentale la presenza di figure professionali del sociale, in primis “Assistenti Sociali”.

Alla luce di quanto detto, l’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Basilicata esorta l’intero Consiglio della Regione Basilicata a voler porre la giusta attenzione alla tutela della categoria professionale degli Assistenti Sociali che rappresenta il nodo strategico del welfare locale.